Regia di Alain Tanner vedi scheda film
MArgherita la strega, MArco il filosofo, MArie la ladra, MArcel l'eremita, MAthilde l'amore di MAthieu, il tipografo/spalamerda sognatore anarchico anticapitalista, MAx il vecchio profeta, MAdeleine la folle. Otto personaggi principali per un film con un titolo che lo condanna da tempo ad essere datato, ma che in effetti mai come oggi dimostra una modernita' e un suo valore quasi profetico, dimostrando come spesso la memoria ci porti a considerare solo il bello di un passato anche recente, testimone magari della nostra gioventu' e di un periodo particolarmente positivo della nostra vita, ma anche testimone di come l'aggressivita', la prepotenza, il business senza scrupoli governino da molto tempo le regole che fanno girare la nostra civilta. E tutto cio' ci fa capire come sia naturale che al giorno d'oggi, oltre un decennio piu' in avanti di quel futuro (il 2000!) che ora e' gia' un passato quasi remoto, la grande maggioranza di noi cittadini qualunque si sia ridotta a vivere con le poche briciole rafferme che cadono dal tavolo degli squali della finanza, della politica, e di un'economia ormai in dissesto, insomma succubi "di gente infame che non sa cos'e' il dolore, che si crede potente e gli va bene quello che fanno e tutto gli appartiene" come dice il saggio Battiato. Tutta una serie di biechi approfittatori che ha spolpato tutto quello che di buono poteva produrre un'organizzazione di stampo occidentale, idealmente volta ad una crescita controllata e guidata da una sana competitivita', lasciando, in questo caso, i nostri otto bizzarri sognatori a coltivare le loro utopie, le loro sagge e poco pratiche ricette sul vivere bene nel rispetto dell'ambiente e di se stessi, senza che una competizione senza senso volta all'accaparramento di risorse offuschi sempre e comunque le ragioni etiche e morali. Tanner dirige un film manifesto di un'epoca e di quelle sempre piu' problematiche che ne seguiranno; un'opera dai mille volti, un film che sa denunciare, ma anche parlare esplicitamente di sesso senza tabu', sa brillare con gli scatti della commedia piu' sofisticata, spiazzare con problematiche di natura etico-ecologica che troppo spesso pensiamo superficialmente siano figlie scomode di questi ultimi oscuri anni, mentre gia' quarant'anni fa ne eravamo perfettamente coscienti, consapevoli degli effetti devastanti sul futuro anche prossimo. Un film importante che parla soprattutto di responsabilita', quella che e' mancata in quegli anni, quella di una generazione nei confronti delle successive e che ora, prima o poi, dovremo affrontare seriamente visto che la crisi non cenna a placarsi, e come dice ancora Battiato "se avremo ancora un po' da vivere...la primavera intanto tarda ad arrivare...". Ma anche un film che non si piega totalmente al pessimismo, perche' Jonas viene dato alla luce deliberatamente, simbolo di una speranza che non puo' venire a mancare.
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