Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Originariamente pensato come secondo capitolo di un’ideale trilogia sulla gioventù di Little Italy (la prima parte “Jerusalem, Jerusalem” fu solo abbozzata, mentre il terzo frammento “Season of the Witch” diventerà il cuore pulsante del successivo “Mean streets”) “Chi sta bussando alla mia porta?” rappresenta l’esordio ufficiale di Scorsese alla regia cinematografica. Esordio, spiace dirlo, tutt’altro che folgorante. Diversi elementi concorrono infatti a togliere valore ad un’opera che, sebbene costituisca un’interessante anticipazione del suo successivo percorso, presenta diversi elementi di immaturità narrativa e stilistica. Costruito sulla falsariga del capolavoro di Cassavetes “Ombre”, questo suo primo lavoro paga, forse eccessivamente, i diversi rimaneggiamenti subiti nel corso degli anni. Pensati inizialmente per dare organicità al tessuto narrativo essi hanno invece prodotto il risultato opposto: la trama è diventata ingarbugliata, alcuni passaggi sono trattati in maniera frettolosa, e certi stacchi di regia, bruschi e arbitrari, tolgono coerenza al materiale filmico. La storia di J.R. diventa quindi un pretesto, un punto di partenza per dare libero sfogo narcisismo dell’autore e alla sua ancora limitata visione del mondo e delle relazioni umane. Le coordinate sono perse, il filo di Arianna è quasi inestricabile. E allo spettatore non resta che abbandonarsi agli irrequieti movimenti della macchina da presa: occhio, cuore e mente di un giovane cinefilo che non può fare a meno di raccontarci le sue esperienze, i suoi incubi, le sue incontrollabili pulsioni. Il risultato è un “patchwork” che introduce alcuni suoi futuri marchi di fabbrica (i riferimenti cinematografici, la forte religiosità, le esplosioni di violenza, il sesso visto quasi come peccato, le regole di comportamento e i dogmi morali sentiti come sacri e inviolabili). Un work in progress acerbo e incompiuto, che però segna i primi passi di un percorso importante, seminale, necessario: per il cinema (americano e non solo) e per l’autore. Il punto di svolta c’è già stato, non si può più tornare indietro: un nuovo autore è nato, Martin Scorsese.
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