Regia di Jean Renoir vedi scheda film
Cordelier/Opal come Jekyll/Hyde. Renoir trae dal celebre romanzo di Stevenson un lavoro di ampio respiro, una potente e cruda allegoria sulla voracità del sapere e sull'ambiguità del bene. Il 'mostro' è il riflesso perfetto dello psichiatra: se quest'ultimo è stimato da tutti, ma in realtà è un pervertito che approfitta delle sue pazienti, il primo è violento di natura, ma non chiede aiuto, semmai comprensione: è ciò che è, non è un errore della natura. Insomma: la malvagità forzata o naturale è meno preoccupante della finta trasparenza, dei modi accomodanti del carnefice travestito da 'buono'. L'impostazione della messa in scena è poco più che teatrale, ma i personaggi - pur non particolarmente 'profondi' proprio per la loro necessità allegorica - sono ben assortiti e gli interpreti adeguati. 7/10.
Uno stimato psichiatra alterna l'attività di cura dei pazienti con quella di ricerca; il suo obiettivo è ambizioso: comprendere il male. Grazie ai suoi esperimenti arriva così a trasformarsi in un mostro, che terrorizza il vicinato e viene incolpato della scomparsa del dottore.
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