Regia di Jean Renoir vedi scheda film
Buona prova drammatica di Renoir che anticipa di una decina d'anni i metodi e le soluzioni tecniche del neorealismo (in particolare le riprese effettuate in luoghi reali) con una vicenda di taglio naturalista alla Zola ambientata fra gli immigrati del sud della Francia. Tuttavia, come è stato fatto giustamente notare, il film si concentra più sugli aspetti passionali e sugli istinti quasi animaleschi dei personaggi che sulle motivazioni sociali della vicenda, che Renoir un pò smarrisce per strada. La sensibilità visiva del regista è già al suo culmine, con composizioni figurative che integrano magnificamente il paesaggio naturale all'azione (ad esempio quando la moglie di Toni sale in barca sul lago per cercare di affogarsi), ma c'è qualche scompenso nella recitazione (buona la prova di Charles Blavette come Toni, ma non tutti gli altri attori sono all'altezza, alcuni, come l'attrice che fa Josefa, sono un pò manierati) e qualche concessione all'effettismo, soprattutto nella parte finale. Nel complesso un film riuscito, ma non paragonabile ai capolavori di Renoir come La grande illusione o La regola del gioco. voto 8
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