Regia di Jean Renoir vedi scheda film
Il fiume è considerato, per Renoir, la terapia contro le tossine accumulate durante l'esperienza cinematografica americana. Andando a girare lungo il Gange, il regista francese propone un ritorno a ritmi più naturali rispetto a quelli imposti dall'industria hollywoodiana, ritmi legati allo scorrere lento del fiume, alla legge, talvolta crudele, della Natura (che prevede, senza soluzione di continuità, nascite e morti), legati, anche, a una visione della vita filtrata attraverso gli occhi dei bambini, i quali, finché, com'è inevitabile, non crescono, possono fornire, della Natura stessa l'interpretazione per così dire "autentica".
L'impressione, tuttavia, è che Renoir non riesca a liberarsi degli schemi dello spettacolo americaneggiante, con un'eccessiva preponderanza data alla vicenda sentimentale delle due ragazze che fungono da fulcro della storia narrata. In questo senso non riesco a concordare con chi vede nel Fiume uno dei capolavori del Maestro transalpino.
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