Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Tinte cupe. Colori scuri. Visi in penombra. Anime abbandonate.
Tutto questo è Million dollar baby. Ritmi lenti, metodici, sempre le stesse facce, sempre gli stessi posti. Tutto studiato meticolosamente per entrarti nelle viscere e tirare fuori il lato oscuro tenuto nascosto, quello che fa male, quello che neanche la penombra riesce più a celare. Allora inizi a guardarlo, ti immedesimi in quella ragazza dal viso dolce ma sofferente di chi dalla vita non ha mai avuto niente ma ha solo preso pugni in faccia, quei pugni che ora è pronta a resitutire. Come lei ti affidi a quell'uomo dalla faccia scura come la notte, con un cuore talmente vuoto che ha quasi perso la voglia di battere e che torna a sperare negli occhi profondi di una ragazza pulita. Ed è proprio li che si nasconde la fregatura. Proprio quando il tuo cuore torna a battere, quando la tua faccia non è più troppo scura, quando la tua anima non è più abbandonata è in quel reciso momento che il destino, il maledetto destino, ti porta via l'ultimo alito di vita che resterà per sempre negli occhi profondi di quella ragazza pulita che, anche se per poco, ha avuto il coraggio e la forza di riuscire ad essere immortale.
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