Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
separare il giusto dallo sbagliato, il buono dal cattivo, in maniera netta ed inequivocabile, al limite del banale, e' facile e redditizio, specialmente al cinema. Fa comprendere subito allo spettatore pigro da che parte stare e lo trascina spedito attraverso stereotipi collaudati in strutture cinematografiche vecchia maniera. Million dollar baby si cala comodamente negli schemi appena accennati e fila via tra deja vu e grossolanerie. Dal nostro eroe con le crisi di coscienza (a proposito: qualcuno si e' chiesto cosa ha combinato alla figlia il nostro eroe?..perche' un pizzico di pedofilia non guastava...);al saggio vecchietto voce narrante; oppure la futura promessa della palestra che va da Clint ad annunciargli che cambia procuratore e lui reagisce come se gli avessero detto: hai una multa sul parabrezza; ai due allievi pugili, uno tutto cuore ed ingenuita', l'altro tutto bicipiti, che sviluppano il loro personale cortometraggio all'interno della pellicola con lieto fine d'un ovvio micidiale, all'eroina sfuggita alla famiglia che piu' carogna non si puo'; all'incontro Finale Mondiale ridotto ad una rissa tra scaricatori di porto (e premetto che non amo il pugilato, ma qui viene mortificato), con le regole, comunque nobili, infrante cosi pacchianamente che neanche col peggior Van Damme s'era mai visto...insomma tutto cosi netto, o bianco o nero, dove un'interpretazione obbiettiva e spassionata diventa chimerica. Alla fine tutti d'accordo nello staccare la spina insieme a Clint. Eutanasia unica medicina. Poi arrivi a casa, vedi terry Schiavo o Welby, e scopri altre diecimila sfumature, scopri che nulla e' mai bianco o nero, scopri che a pensarci troppo, pero', un film di sole due ore non lo fai. E magari non ti porti neanche a casa l'Oscar.
scontato
Clint, riguardati un Mondo Perfetto e riprendi spunto...
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