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Yakuza

Regia di Sydney Pollack vedi scheda film

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La recensione su Yakuza

di maso
6 stelle

 Pollack impugna la katana e imbocca la strada della commistione dei generi, il dramma sentimentale gli è congeniale mentre l'action un po' meno ma fra i due in "Yakuza" il secondo tema sembra essere più rilevante e il film in molti tratti perde colpi e gira a vuoto anche a causa di una sceneggiatura non propriamente fluida nella quale alcune sequenze sono state scritte male e riprese peggio prima fra tutte l'assalto all'abitazione dove risiede il protagonista girata male e montata in maniera troppo frammentata con l'occhio dello spettatore seviziato dalla confusione dinnanzi a lui mentre Oliver Wheat il padrone di casa sovrasta i rumori di scena con il suo piagnisteo ma pur avendo un arsenale in casa non arma neanche un temperino.....mahhhh e pensare che al tempo fu lo script più caro della storia con un costo di 300.000 dollari.

Il protagonista è Harry Kilmer interpretato da Robert Mitchum, interpellato dall'amico Tanner deve tornare a Tokyo per salvare i suoi figli dalla grinfie della mafia giapponese, la Yakuza che li ha rapiti per uno sgarro perpetrato da Tanner.

Kilmer è un detective solitario, ex poliziotto e soprattutto ex militare che ha un passato sentimentale doloroso in Giappone dove ha vissuto parecchi anni dopo la guerra, si è lasciato alle spalle una donna che non ha voluto sposarlo per intromissione del fratello Tanaka offeso dalla presenza in famiglia di un nemico a cui è però debitore per aver salvato la sorella dalla vita di strada, in realtà sotto questa facciata c'è molto di più e gli intrecci con la rete della Yakuza saranno più intricati del previsto per Kilmer e Tanaka.

La cosa peggiore del film è proprio Robert Mitchum che oltre ad essere uno dei più brutti del mondo continua la striscia di pessime prestazioni in coda alla sua carriera: il personaggio di Harry Kilmer gli sta addosso come un secchio di interiora tirato da un metro di distanza, nei primi piani sembra un vaso Ming senza decorazioni, nelle scene d'azione un lottatore di sumo che ha appena finito il pranzo di Natale in più l'alchimia con il cast del sollevante è davvero deboluccia e la meccanicità della recitazione emerge qua e la, gli si contrappone invece un carismatico Ken Takamura che non è l’attore più espressivo del mondo ma svolge bene il suo ruolo e nell’assalto finale nella bisca clandestina piena di scagnozzi della Yakuza tatuati impressiona con i suoi movimenti misurati, in questo frangente Pollack da il meglio di se con un montaggio più misurato dei ciak in cui ha ripreso Tanaka mentre abbatte a colpi di katana i suoi avversari armati fino ai denti, pessimi invece gli intramezzi con Mitchum che si muove come un panda in una cabina telefonica.

La pratica che rimane impressa è il taglio del mignolo autoinflitto da chi ha macchiato la propria coscienza, questo atto di mutilazione sancisce l’unione fra Kilmer e Tanaka che alla fine della storia scoprono di avere un legame e un rispetto reciproco nonostante il destino li abbia sempre messi a contatto per circostanze dolorose.

 

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