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Yakuza

Regia di Sydney Pollack vedi scheda film

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La recensione su Yakuza

di steno79
9 stelle

"Yakuza" ha avuto un destino quantomeno singolare, poiché è stato accolto freddamente da critica e pubblico in America alla sua uscita e poi rivalutato notevolmente da una parte della critica soprattutto europea, che lo considera il migliore film di Sidney Pollack. Si tratta di un Noir di ambientazione giapponese scritto da Paul Schrader, sceneggiatore/regista che all'epoca era sicuramente nella sua fase più creativa ed interessante, e che ne fa un film dalle ascendenze culturali eterogenee che risulta una riflessione approfondita sull'inconciliabilita' fra il codice comportamentale americano e quello nipponico. È un thriller quasi alla Melville, laconico e prosciugato, con una trama a tratti piuttosto intricata e alcune sequenze di stilizzazione violenta che probabilmente non lo aiutarono con il pubblico americano dell'epoca. La tenuta stilistica è per molti versi ammirevole, così come la resa delle sfumature psicologiche dei personaggi, e testimonia di un Pollack ancora pronto a rischiare su un progetto "scomodo" e ben poco commerciale; nel cast si applaude un Robert Mitchum invecchiato ma persuasivo nella parte di un detective che si ritrova invischiato in un torbido intrigo, la sua ultima interpretazione da protagonista e una valida testimonianza di una sottigliezza di interprete troppo spesso sottovalutata in passato. Fra i caratteristi notevole l'apporto di Ken Takakura, il Clint Eastwood giapponese nel ruolo di Tanaka, e buona anche la prestazione di Kishi Keiko nel ruolo femminile più importante della pellicola. Il copione di Schrader propone tematiche impegnative, riflessioni sull'onore e le responsabilità del singolo di fronte alla collettività e, anche se sembra che lui non rimase soddisfatto del risultato finale, la regia di Pollack lo serve con consumata abilità spettacolare e intelligente rielaborazione visiva. Dunque una rivalutazione pienamente meritata per un film per molti versi epocale.

Voto 9/10

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