Regia di Mamoru Oshii vedi scheda film
Un amico mi ha consigliato questo film dopo aver conosciuto la mia recente apertura al cinema di animazione anche giapponese, sostenendo che si trattasse di un'esperienza dal valore filosofico paragonabile a Tarkovsky o Bergman. Ammetto di non essere un grande appassionato di fantascienza cyberpunk e di preferire nel campo dell'animazione contemporanea altri film di Miyazaki, Takahata o il recentissimo La tartaruga rossa. Il film di Mamoru Oshii torna allo schema di una fantascienza distopica che ha molti illustri precedenti, fra cui si può menzionare anche "Blade runner" per il tema del cyborg, qui di grande importanza nella trama, che però, a differenza del film di Ridley Scott, ho trovato abbastanza impervia e difficile da seguire, soprattutto nella prima parte, con dialoghi densi di riferimenti ad un immaginario fantascientifico che non è detto che tutti abbiano assimilato in precedenza, e comunque un po' troppo fitta di eventi e personaggi non sempre spiegati a dovere. La presenza di temi filosofici conferisce indubbio fascino a diverse sequenze, soprattutto a quella del pre-finale con la "fusione" tra il Burattinaio e l'agente Motoko, i cui dialoghi sono profondi come nei film dei succitati registi, mentre risulta ugualmente suggestiva la citazione del brano di San Paolo da cui deriva il titolo "Come in uno specchio" di Bergman. La stilizzazione visiva è indubbiamente notevole, con pezzi di bravura nelle scene action e una colonna sonora ipnotica: una regia molto consapevole che non lascia nulla al caso, magari meno preoccupata dell'effetto emotivo rispetto a capolavori come "La città incantata" o "La storia della principessa splendente", ma si tratta ugualmente dell'opera di un vero artista della visione. E l'ultima sequenza chiude il cerchio con un tocco di regia e di sceneggiatura che strappa l'applauso. Chi ha letto il manga d'origine non avrà avuto le stesse difficoltà nella comprensione degli eventi, ma Mereghetti sostiene che l'estrema compressione del fumetto in una durata di 80 minuti ha aumentato la sensazione di oscurità di cui parlavo.
Voto 8/10
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