Regia di Mamoru Oshii vedi scheda film
Poco o nulla da criticare in questo gioiello d'animazione. Dialoghi molto intensi e quasi mai banali, disegni perfetti (tra le prime miscele di mano umana e computerizzata, recita Wikipedia) e forse qualche lungaggine di troppo (vedi il tediante soffermarsi sugli scenari metropolitani con sottofondo di canzoni giapponesi) ma sarebbe impossibile chiedere ad un regista giapponese di evitarle. Il punto di forza di questo prodotto è sicuramente il risvolto filosofico dei fatti narrati, laddove i software e le macchine dotati di "spirito" finiscono per sviluppare autonomamente ed attraverso la memoria, quasi come effetto collaterale della stessa, una coscienza (intesa come presa d'atto del sè). [SPOILER] Le metafore si sprecano ed alcune appaiono piuttosto ingenue: il signore dei pupazzi è incompleto e cerca un cyborg femmina (come se il sesso avesse una qualche importanza nella categoria), l'essere che ne uscirà infine avrà, guarda il caso, le sembianze di una bambina. Ottimo prodotto davvero, per adulti più che per bambini a causa anche del linguaggio talora scurrile. Da 9.
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