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Tutte le ore feriscono... l'ultima uccide

Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film

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La recensione su Tutte le ore feriscono... l'ultima uccide

di Baliverna
8 stelle

E' un film indubbiamente particolare, anche rispetto agli altri dello stesso Melville. La prospettiva è talmente asettica e neutrale, che è impossibile ravvisare l'approvazione o disapprovazione del regista verso i suoi personaggi, anche in quanto criminali o poliziotti. Nessuno è simpatico, e nessuno viene compatito o approvato. E' una pellicola che racconta dei fatti di crimine e le rispettive indagini della polizia in modo asciutto e antispettacolare, e basta. Quanto al protagonista interpretato da Lino Venutura, il film delinea a poco a poco la sua morale e il suo codice d'onore. Per semplificare, sono quelli di un mafioso vecchio stile: fedeltà alla parola data e agli amici, rifiuto assoluto di collaborare con la polizia, vendetta obbligata verso chi tradisce o chi si mette di traverso, ugual punizione per i poliziotti che gli danno la caccia. Insomma, di persone ne ammazza parecchie nel corso del film (e sempre fuori campo). La prospettiva praticamente inesistente e l'assenza di commenti morali hanno reso necessaria una didascalia iniziale, la quale spiega come in nessun modo il film voglia approvare la morale del protagonista, o paragonarla alla Morale con la "M" maiuscola. Tuttavia, tuttavia....: non si può neppure negare che certe scene come l'uccisione dei poliziotti in moto abbiano, dietro uno stile per molti aspetti solo di cronaca imparziale, qualcosa di tragico e doloroso, che pure trapela dalle immagini, e non per caso.
Dopo aver precisato questi imprescindibili elementi, è un film senza emozioni ma anche senza smagliature o tempi morti. La mano di Melville è sempre ferma e precisa, lo stile scarno e asciutto, e si ha la costante sensazione del perfetto controllo del regista sulla pellicola. E' anche un'opera complessa, che probabilmente si deve vedere più di una volta per coglierne appieno il valore. Forse è anche un film perfetto ma, per la mancanza di emozioni e sentimenti, preferisco altri dello stesso regista o quelli di Jacques Becker di simile ambientazione.

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