Regia di Joseph Losey vedi scheda film
Un classico del cinema di impegno civile contro la follia della guerra e del militarismo, "King and country" è parente stretto di "Paths of glory" di Kubrick, uscito pochi anni prima e basato ugualmente su un processo per diserzione ad alcuni soldati durante la Prima Guerra mondiale. Il film di Losey è diretto con indubbio talento, ma la sua struttura volutamente teatrale e la preminenza dei dialoghi mi fanno preferire il film di Kubrick, che aveva una struttura cinematografica più definita con sequenze d'azione come l'attacco al "Formicaio", memorabili carrellate nelle trincee e una risonanza emotiva più forte. Losey cura molto la resa espressiva delle immagini in un cupo bianco e nero, dirige con estrema competenza gli attori fra cui spiccano il solito, eccellente Dirk Bogarde nel ruolo dell'avvocato difensore del protagonista, che prova tutti i mezzi per evitargli la condanna a morte, e un intenso Tom Courtenay che fu premiato con la Coppa Volpi al festival di Venezia. A rendere più straziante la denuncia di Losey contribuiscono le notazioni sui privilegi di classe e l'insensatezza del rigido codice militare che condanna un innocente in nome di principi discutibili e ormai superati. Un bel film, coerente con la poetica di Losey, ma un po' troppo statico per farne un capolavoro.
Voto 8/10
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