Regia di Joseph Losey vedi scheda film
Fronte occidentale, 1917: un soldato inglese, allontanatosi dalla sua unità in stato confusionale in seguito all’esplosione di una bomba, viene processato per diserzione e fucilato. Losey realizza un Orizzonti di gloria volutamente in minore, senza nessuna magniloquenza, con la giuria che si riunisce non nel salone di un palazzo ma negli spazi angusti di una trincea e con i commilitoni che inscenano un grottesco processo parallelo a un povero topo fuoriuscito dalla carcassa di un cavallo, in mezzo al fango e all’incessante gocciolio della pioggia. Tutti sanno fin dall’inizio che si tratta solo di dare un esempio per imporre la disciplina: il medico, che prescrive lassativi per qualunque patologia, è convinto di avere a che fare con un vigliacco simulatore; l’avvocato difensore Dirk Bogarde, pur cercando di fare del suo meglio, è consapevole della follia in cui si trova immerso: sarà proprio lui a dare il colpo di grazia. Peraltro ai familiari del soldato (fra cui la moglie fedifraga) verrà scritto che è rimasto ucciso in combattimento: pietosa bugia che chiude il cerchio rispetto ai titoli di testa, con la macchina da presa che indugia sui dettagli di un monumento ai caduti.
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