Regia di Georges Franju vedi scheda film
Grande documentario anti-militarista, che dimostra l'abilità di Franju nel cogliere l'orrore direttamente dal quotidiano. Una gita al museo si trasforma in un thriller dai tratti espressionisti (per l'uso funzionale di ombre e chiaroscuri), in una freak parade pregna di pietas (che fa di Franju un ideale erede di Tod Browning), in una paradossale denuncia degli orrori della guerra e, addirittura, in una riflessione sulla rappresentazione dei conflitti armati (dalle armature ai dipinti, fino a immagini di repertorio carpite da un cinescopio). L'unico momento retorico è il riferimento al fungo nucleare, con la voce fuori-campo che ammonisce: "Non c'è nulla da ridere".
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