Regia di Michelangelo Frammartino vedi scheda film
Un film sulla solitudine di chi non si sa o non si vuole adattare all'ambiente sociale in cui vive e che quindi, fatalmente, ne rimane vittima. L'emarginazione, contrariamente a quanto si crede, non è un fenomeno metropolitano, né è legata ad una particolare età o condizione. La storia dei due protagonisti mostra che se ne può soffrire anche se si abita in un piccolo paese, se si è una giovane donna altruista e servizievole, o anche se si è un anziano uomo lavoratore, profondamente attaccato alla sua terra. È, piuttosto, l’inarrestabile scorrere del tempo ad escludere coloro che, per qualsiasi, motivo, ad un certo punto, hanno come perso il ritmo, e sono rimasti fuori dalla giostra della vita. Un film palpitante di angoscia, e intriso di rassegnazione, nel quale, però, rimane aperto uno spiraglio per i sogni, semplici ed umani, e in parte condivisi, del vecchio contadino e della ragazza.
Il dono è un oggetto che il destino regala al vecchio, e che questi saprà trasformare in un atto di generosità nei confronti della ragazza. Non c’è più bel dono che quello di girare ad altri la propria fortuna.
Un'interpretazione molto naturale, che comunica al contempo disagio psicologico e profondità di sentimento.
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