Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
«Faccio film tedeschi per un pubblico tedesco». Forse non c’è film come Effi Briest per il quale sia più valida l’enunciazione di Fassbinder. Nella fondamentale sequenza del dialogo tra von Instetten ed il suo amico Wüllersdorf, il regista scolpisce non soltanto le convenzioni sociali in vigore all’epoca del romanzo di Fontane (ma sempre dure a morire), ma un certo modo, intimo ed insopprimibile, di ragionare tipicamente prussiano, quello espresso, appunto, dal barone von Instetten, mentre l’amico (interpretato dal Karlheinz Böhm, che fu Helmut Salomon in Martha) svolge il ruolo del controcanto della ragione. Perfezionamento di Martha (almeno nelle intenzioni del regista), Effi Briest intende filmare l’anima di un romanzo, intento reso esplicito dalla frequente apparizione sullo schermo delle pagine del libro, dalla lettura di passi di raccordo da una voce narrante maschile e neutra (che non s’identifica, quindi, con la protagonista) e da un’accuratezza nelle scenografie e nei costumi che nella filmografia fassbinderiana tocca qui il suo vertice. A titolo personale, posso confermare l'antico adagio secondo cui repetita iuvant: avevo visto il film una ventina di anni fa e ne serbavo un ricordo negativo; rivisto oggi, Effi Briest mi sembra degno di comparire tra le opere migliori del regista bavarese.
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