Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
Un romanzone ottocentesco (autore: Theodor Fontane) sta alla base di questo film di Fassbinder, che ha in comune con il suo cinema un certo gusto per la gelida tragedia, per il vano dissiparsi delle energie umane, comunque soggette alla incomprensibile volontà del destino. Fedele alla pagina scritta e perciò piuttosto pomposo e retorico nei dialoghi, il film forse poteva essere più essenziale (insomma: breve, visto che dura due ore e venti) e non brilla particolarmente per vivacità. Ma è girato in un incantevole bianco e nero luminosissimo e gode di buoni costumi e scene.
Effi Briest, giovanissima, viene sposata dai genitori ad un uomo maturo. A lei inizialmente la situazione non dispiace, ha anche una figlia, ma l'uomo è spesso lontano per lavoro e la ragazza comincia così a frequentare un maggiore, che presto da amico diviene amante. Quando il marito scopre il tradimento, anni dopo, lo vendica uccidendo il rivale; Effi viene abbandonata a sè stesso e ripudiata perfino dalla famiglia e dalla bambina. Morirà di tisi, sola e affranta.
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