Regia di Jean Epstein vedi scheda film
Ho letto più volte il capolavoro di E. A. Poe. Questa riduzione ha i suoi pregi, ma anche svariati difetti. Buona è l'idea di come rappresentare l'interno della casa, con tutte quelle tende misteriose che la rendono più lugubre e sinistra, e quelle pile di libri e cianfrusaglie che cadono. Buone sono anche le sequenze in cui il malcapitato si avvicina a quel luogo di orrore, e riuscite sono le interpretazioni di Usher e della moglie. Poi però mi chiedo i motivi di certe libertà rispetto al testo, che mi appaiono come i cavoli a merenda. Perché l'amico che visita Usher è un vecchio, per giunta sordo? Nel racconto è un amico di gioventù di Usher, e non è sordo. Perché seppelliscono la moglie in una grotta lontana, e non nella cripta della casa? Perché nel film questa donna è consorte e non sorella come sulla carta? Poi il fatto che la casa da lontano sia un modellino è troppo evidente e rovina il coinvolgimento nell'azione. Poi ancora, quando gli sventurati fuggono dall'edificio in fiamme, c'è qualche problema nel montaggio, poiché il racconto mi è sembrata molto confuso, e lo scuro della vecchia pellicola fa il resto. Un altro appunto a Epstein: il fatto del ritratto che succhia la vita della donna man mano che viene dipinto è preso da un altro racconto di Poe (Il ritratto ovale). Secondo me è una commistione non necessaria. Insomma, le capacità del regista ci sono senza dubbio e, se non avesse fatto molte scelte discutibili, il film poteva essere un capolavoro. Fuori Orario ha dato una versione completamente muta, senza musica, fatto che appesantisce la visione. La musica in un film muto è quasi come il parlato in un film sonoro. E' molto più riuscita la versione di Roger Corman.
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