Regia di Jean Epstein vedi scheda film
I volti e le ambientazioni bastano a creare un’atmosfera tenebrosa, carica di furore e di lugubre mistero. La pellicola è muta, però, in molte inquadrature, l’accento è posto su singoli elementi dinamici che riempiono la scena del loro suono immaginario. Nella tecnica di ripresa, come nel contenuto del racconto, l’oggetto piatto e inanimato acquista spessore e forza vitale. Questo film rende visibile ciò che è impercettibile, e dona consistenza a ciò che è immateriale: non a caso è dominato dal fuoco e dal vento, ed ha come protagonisti un artista che crede nel magnetismo e nell’aldilà, ed un vecchio sordo che legge storie sul silenzio e sui rumori, in libri dalle pagine fruscianti, che franano fragorosamente dagli scaffali. Un’opera che raggiunge un elevatissimo grado di perfezione formale.
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