Regia di Henri-Georges Clouzot vedi scheda film
Dov'è la bellezza di questo decantato capolavoro? In Picasso che scarabocchia con aria svogliata una tavola dopo l'altra utilizzando una tecnica magari ingegnosa per il tipo di riprese da farsi ma sicuramente poco suggestiva per lo spettatore? Oppure nella genialità di Clouzot di riprendere un mago del pennello e sfruttare la sua scia di popolarità per consegnare un facile documentario alla giuria di Cannes? Vale allora di più un film come Pollock che pur nell'impietoso paragone offre almeno un tentativo di trasposizione attraverso la settima arte, di una figura interessante dell'ambito artistico. Riprendere Picasso, piuttosto che Dalì mentre dipingono non indica un grande sforzo registico ed il risultato è pesantemente soggettivo ed influenzata dal carisma del protagonista piuttosto che dai contenuti espliciti dell'opera. Chi è ammaliato dalla figura di Picasso al punto di sbrodolarsi al solo vederne la sagoma sulla tela, probabilmente potrà ritenersi soddisfatto del privilegiato punto di vista che Clouzot ha offerto allo spettatore. Chi, invece, non soffre di simili suggestioni o magari spera di trovarle nel film, potrebbe restare cocentemente deluso. Va dato atto che alcuni momenti restano comunque fortemente emozionanti, veder spuntare le tipiche figure di Picasso da pochi tratti abbozzati qui e lì in un tutt'uno organico e armonico, è un'esperienza significativa e che resta impressa ma non è detto che questo debba essere sufficiente ad acclamare un capolavoro.
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