Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Un autista e un bigliettaio dell’azienda di trasporti pubblici, un po’ ubriachi, decidono di fare un giro senza meta su un tram in via di dismissione. Sul loro cammino sono costretti a raccogliere vari personaggi: alcuni sono piacevolmente sorpresi da quella corsa fuori programma, altri pensano ai loro problemi, ma c’è anche un ex dipendente in pensione che capisce tutto e li vorrebbe denunciare. Con l’aiuto di Lupe, sorella di uno dei due e fidanzata dell’altro, riusciranno a riportare il tram in deposito senza subire conseguenze. È quasi incredibile come Buñuel riesca a sviluppare uno spunto insignificante e in apparenza innocuo (in Italia ne sarebbe nata una commedia da neorealismo rosa, considerando lo spaccato di varia umanità che viene sciorinato) in una storia sottilmente inquietante: l’ambiente urbano, pur nella sua apparenza di banale quotidianità, grazie ai richiami biblici diventa un terreno di scontro tra forze del bene e del male (opportunamente confuse tra loro); e il beffardo lieto fine non cancella l’impressione sinistra che la vicenda si lascia dietro.
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