Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
"El" (che in italiano significa "Lui") è uno dei capolavori messicani di Buñuel. Sotto l'aspetto di thriller di derivazione americana, si nasconde un dramma a tinte fosche che in più punti rimanda alle origini surrealiste del regista spagnolo, e nel quale egli ha modo di piazzare più di qualche zampata. Dal punto di vista della teoria surrealista, il protagonista del film (interpretato dalla maschera inquietante di Arturo De Córdova) enuncia la teoria del colpo di fulmine e dell'amour fou, tanto cara al gruppo di Bréton e compagni. Le zampate di Buñuel, inoltre, sono assestate ai suoi bersagli consueti, della borghesia e del clero, che si reggono a vicenda (agghiacciante la scena nella quale Gloria va a chiedere il conforto di Padre Velasco) finché c'è l'osso da spolpare, salvo azzannarsi tra loro (esemplare la scena dell'aggressione del sacerdote all'altare), quando le cose non vanno bene. Naturalmente, il film parla della gelosia soltanto come pretesto per descrivere l'ossessione del possesso da parte di un borghese la cui principale preoccupazione è quella di non perdere certi possedimenti aviti nella cittadina di Guanaguato. Come fa acutamente notare Alberto Cattini nel suo "Castoro" su Buñuel, Don Francisco è, come i protagonisti dell'"Age d'or" (1930), di "Ensayo de un crimen" (1955) e di "Viridiana" (1961), una diversa incarnazione (a seconda delle età) della figura di Don Juan - qui con parecchi tocchi riguardanti il regista stesso - che nell'immaginario iberico rappresenta colui che «conosce il desiderio e non può soddisfarlo». Sempre a proposito di "El", è interessante l'osservazione di Giorgio Tinazzi (voce Buñuel del "Dizionario dei registi del cinema mondiale", Einaudi, 2008), secondo il quale «Dietro una storia individuale si chiariscono meccanismi di classe: i processi di attribuzione di valore basati sull'appartenenza, le connessioni stranianti (tra sesso e denaro), le alleanze atte a mantenere il privilegio e a garantire la ricompensazione esterna». Non un film "minore", ma anzi, un capolavoro. (16 febbraio 2008)
Un ricco possidente non più giovane s'innamora di una ragazza molto più giovane, fidanzata con un suo amico, e la sposa. Dopo il matrimonio si rivela un marito geloso, possessivo e dispotico fino ad arrivare al punto di progettare di cucire il sesso alla moglie. Dopo una crisi di follia, l'uomo troverà la pace tra le mura di un convento.
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