Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Uno dei migliori film sul cristianesimo, forse proprio perché opera di un laico.
Buñuel è sempre una garanzia di qualità, anche quando si tratta di film meno sentiti e più su commissione. Qui però siamo di fronte a un film personalissimo (si vedono bene i prodromi di "La via lattea") e a mio parere davvero importante, forse uno dei migliori film in assoluto sul cristianesimo. Il fatto che sia opera di un laico dichiarato sembra rendere ancora più manifesto il fatto che, come accade al prete del film, il messaggio cristiano originale si vive e recepisce in modo ben più autentico al di fuori della Chiesa e delle sue strutture ufficiali. E forse proprio in questo aspetto risiede la forza del film: qui il messaggio cristiano è applicato alla lettera come non mai al cospetto di una realtà squallida, becera e minacciosa sempre attualissima in ogni dove, ovvero proprio dove risulta più impegnativo e difficile e non nella più agevole campana di vetro di una chiesa o nel solipsistico rifugio di un anacoreta. Ed è proprio in un contesto simile dove le tensioni e le contraddizioni sono estreme che vale la pena chiedersi se il cristianesimo possa avere senso e se essere e vivere da cristiani possa avere un qualche significato.
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