Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Uno dei più importanti film messicani di Luis Bunuel. Attraverso la storia di padre Nazario, il regista spagnolo offre una parabola su un mondo dove l'insegnamento evangelico è passato di moda e prevale la violenza e lo sfruttamento. La carità cristiana si ritorce contro il protagonista come nel caso di Viridiana, film realizzato sulle stesse linee tematiche pochi anni dopo; Bunuel mostra comunque rispetto verso il suo protagonista, riservando il suo abituale sarcasmo più verso certe storture sociali e verso la superstizione popolare. È un film di ampio respiro, realizzato su una struttura episodica, ma dove la cattiveria bunueliana viene sfumata in un pessimismo forse meno virulento ma ugualmente sconsolato, e dove l'ambiguità regna sovrana in un mondo abbandonato da Dio. La fotografia di Gabriel Figueroa sceglie un bianco e nero raffinato e solenne che ben si accorda con i temi impegnativi dell'opera; da segnalare anche l'ispirata interpretazione di Francisco Rabal, che conferisce autorevolezza alla figura del sacerdote nonostante le beffe del destino e degli uomini che lo circondano; buone anche le performance delle attrici messicane Marga Lopez e Rita Macedo nel cast di supporto. A mio parere un film eccellente nel complesso che sconta qualche lieve scompenso melodrammatico in certi subplot come quello di Beatriz e Pinto, forse una vicenda dal sapore un po' troppo "deja vu", e dove lo stile non raggiunge lo scatto visionario e fantastico di Viridiana, probabilmente il vero capolavoro dell'autore. Ma resta una pellicola dove Bunuel ha messo molto di se', dove ha portato avanti il suo discorso con grande coerenza e con esiti affascinanti per lo spettatore.
Voto 9/10
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