Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Esperienza visiva di ampio acume morale, di incredibile asciuttezza e sobrietà stilistica superbamente bilanciata tra sguardo da entomologo (passione bunueliana) e fecondazione di ascendenza surrealista più o meno esplicita, nel senso che la lucidità trasparente dell'immagine (fotografata da Figueroa) include i pori adatti all'osmosi tra dato esteriore ed inconscio, concatenazione del caso, razionalità, illusione, onirismo, paganesimo e Cristianesimo, erotismo e sublimazione: il tutto per una disillusa e scomoda constatazione della fallimentare utopia positiva del messaggio evangelico: il paradosso è la sua fonte vitale, è l'eterno conflitto della complementarietà tra bene e male nell'immanente rinnovarsi della natura umana e del cosmo.
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