Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
A cosa serve la carità cristiana nel ventesimo secolo? Da questa domanda parte l'analisi di quest'opera di Bunuel e la risposta non può che andare verso una sconfortante ammissione di inutilità degli insegnamenti evangelici, alla luce del mondo odierno. L'antiparabola è fin troppo esplicita e infatti il Maestro con questo lavoro già comincia a far parlare di blasfemia la critica di ramo cattolico; il racconto è gustoso e Rabal sa il fatto suo. Per questa evidenza nella lettura e per l'assecondare in fondo la morale cattolica (la vera critica è diretta ai moderni tempi bui, non certo al porgere l'altra guancia o al diffondere la solidarietà umana), il regista è ancora - legittimamente - un attimo indietro rispetto ai progressi formali e contenutistici che si evidenzieranno sette anni dopo in Simon del deserto.
Inizio del Novecento. Don Nazario vive in assoluta povertà in un paesino, predicando amore e fratellanza e cercando di aiutare i prossimo in ogni modo a lui possibile. In cambio ottiene soltanto beffe, maltrattamenti, umiliazioni, perfino furti ai suoi danni e violente percosse.
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