Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Decisamente non è il classico documentario-cartolina: Bunuel propone questo Las Hurdes come un vero e proprio atto di denuncia dell'omertà e dell'immobilismo delle istituzioni, teso a diffondere notizie su una zona arretratissima della Spagna e nella speranza che, anche grazie al suo lavoro, la situazione possa migliorare. 'Una miseria desolante', citando le parole dello stesso documentario, è ciò che pervade la zona esplorata dalla macchina da presa del regista; malattie gravi e morte sono compagne di strada di ogni giorno per una popolazione ignorante (analfabetismo, superstizione) e destinata a rimanerlo poichè le strade per entrare ed uscire da Las Hurdes sono disastrate. In apertura ed in chiusura Bunuel spiega i suoi intenti, perchè non rimanga un'opera di semplice impatto visivo: si tratta di 'geografia sociale', di un lavoro che accosta la curiosità cinematografica all'analisi sociologica, il gusto per l'immagine esplicativa, di effetto ma funzionale alle intenzioni del film, alla solidarietà ed all'indignazione per lo stato delle cose. Importante rilevare che si tratta anche di un'opera apertamente antifascista, che infatti Franco osteggiò per molti anni. 8/10.
Spagna. In una remota zona montana, pressochè isolata dal mondo, vivono alcune migliaia di uomini in condizioni disastrose. Malattie, fame, analfabetismo e la presenza quotidiana della morte: tutto questo è Las Hurdes.
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