Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Gli artisti di un misero circo arrivano in una cittadina e cominciano a preparare lo spettacolo serale fra mille difficoltà: i costumi sono stati barattati con un po’ di cibo, l’impresario teatrale a cui vanno a chiederne altri in prestito li umilia, la polizia proibisce di far pubblicità nella piazza del mercato. Il direttore e la giovane cavallerizza sua amante si tradiscono a vicenda: lui va a trovare la moglie che aveva abbandonato e che ora gestisce un emporio, le chiede di poter restare ma viene respinto; lei, per dispetto, si concede a un attore che la tratta come una donnaccia. Le due storie parallele sono anticipate da un flashback quasi muto, in cui un clown e sua moglie vengono derisi da un plotone di soldati. Il finale poteva essere più tragico, ma tutto sommato è coerente con la vicenda: esclusa sia la vendetta sia il suicidio (surrogato dall’uccisione di un vecchio orso malato), al protagonista maschile viene negata la possibilità di uscire di scena in modo dignitoso e non gli resta che tornare alla squallida esistenza di sempre. Il titolo originale, ben più appropriato, significa "Sera di un saltimbanco".
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