Regia di Robert Altman vedi scheda film
Commedia claustrofobica, dichiaratamente teatrale come rilevabile dal testo di provenienza, che attacca con lieve ironia i falsi miti e gli stereotipi derivanti dalla mitizzazione del passato. La differenza fra realtà e fantasia accresce man mano che il film procede; poche icone avrebbero potuto incarnare entrambi gli status (concreto, ma incredibile; materiale, ma esagerato) come James Dean, il bello e dannato per eccellenza del cinema anni '50. Nonostante l'apprezzabile retorica e gli sforzi di Altman in un set ridotto, è un film decisamente noioso.
A vent'anni dalla morte di James Dean (1975), un gruppo di devotissime fans si ritrova in un piccolo negozio; è l'occasione per celebrare il mito, rinverdire i fasti del passato e constatare che effettivamente la fantasia ha rimpiazzato la realtà, dove la memoria o il fascino della realtà stessa vacillano. Una di loro sostiene addirittura di aver avuto una particina nel Gigante e di avere avuto un breve flirt con Dean, da cui ha avuto un figlio.
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