Regia di Jay Roach vedi scheda film
L'unico vero merito di "Mi presenti i tuoi?" sequel moscio e banale del già non esaltante "Ti presento i miei" è avere riunito, per la prima volta, su uno stesso set tre mostri sacri come Robert De Niro, Dustin Hoffman e Barbra Streisand (i primi due già insieme nei ben più riusciti "Sesso e potere" e "Sleepers" di Barry Levinson, Hoffman e Streisand compagni di studio). Peccato che il copione (?!?) messo a loro disposizione dalla premiata ditta John Hamburg e Jim Herzfeld (già responsabili del primo film della serie) sia pietoso, stiracchiato e sconsolante. "Mi presenti i tuoi?" manca completamente il suo bersaglio, ovvero NON FA RIDERE. Il regista Jay Roach conferma di essere piuttosto inetto e lascia inopinatamente briglia sciolta ai suoi attori (Stiller compreso) che improvvisano di continuo e paiono divertirsi un mondo tra loro ma, purtroppo, non ottengono il medesimo risultato sul pubblico. Durata interminabile (due ore per un film del genere sono ingiustificate e sfiancanti, specie quando non si ha nulla da dire), gag al minimo sindacale, ritmo soporifero, diverse cadute di gusto ai limiti della gratuita volgarità (su tutte la cena con la discussione sulla circoncisione di Gaylor e relative spiacevoli conseguenze con il prepuzio del ragazzo). Molte le ripetizioni (il cane dei Fotter, sempre in calore, a fare da contraltare a Sfigatto, il gatto dei Byrnes, il siero della verità iniettato da Jack a Greg a riprendere la macchina della verità del primo film, la partita di football come quella di pallavolo in piscina in "Ti presento i miei", Jack che nel finale vede la telecamera nascosta), frequenti i tempi morti, specie nella seconda parte troppo diluita (tutta la parentesi in cui Jack, deluso per avere scoperto di essere l'unico a non essere stato informato della gravidanza della figlia, fugge con il suo mega furgone blindato, il relativo inseguimento da parte di Greg e Bernie ed il conseguente arresto dei tre, poteva tranquillamente essere tagliata in sede di montaggio tanto è superflua ed irritante, per esempio nel personaggio dell'ottuso poliziotto che probabilmente vorrebbe fare il verso alla folle ma davvero esilarante impiegata dell'aeroporto del primo film), battute da ricercare con il lanternino. Le poche idee brillanti (il nipotino di Jack, educato secondo rigidi e severi principi dal nonno, il presunto figlio di Greg, il muro con i trofei vinti da Greg - "Non sapevo dessero premi anche al nono classificato" commenta sarcastico Jack) vengono o eccessivamente prolungate o risolte in modo poco convincente ed approssimativo. Gli attori sono in libera uscita. De Niro rifà annoiato le smorfie ed i versi del primo film senza successo; Hoffman è fastidiosamente ed inutilmente sopra le righe, una grossolana e patetica caricatura di se stesso, lui che aveva già dimostrato, in tempi ormai lontani ed irripetibili (ricordate il capolavoro "Tootsie"?) di essere un gran commediante; Stiller è incredibilmente monocorde, fiacco ed annoiato. Barbra Streisand, nei panni di una sessuologa della terza età è la migliore del gruppo (impagabile quando massaggia la schiena nuda di un rigidissimo De Niro, unico momento davvero riuscito del film, oltre alla sequenza, abbondantemente pubblicizzata nei trailer, in cui De Niro uscendo dalla doccia, si ritrova il consuocero Hoffman placidamente accomodato sulla tazza del cesso). Il resto del cast fa invece da tappezzeria. Molte, forse troppe poi, le analogie con "Amori e disastri" piccolo film indipendente di David O. Russell con protagonista, guarda caso, un giovane Ben Stiller. Nel finale comparsata di Owen Wilson. Un assurdo spreco di talenti, dunque, per un'operazione puramente commerciale (gli incassi sono stati da capogiro tanto negli States - 280 milioni di dollari - quanto in Italia - 14 milioni e mezzo di Euro), ma del tutto inutile, infantile ed altamente tediosa, in cui per strappare qualche risata si deve ricorrere ai consueti doppi sensi sessuali o a discutibili ed ormai abusate situazioni scatologiche. Del resto il regista Jay Roach è quello di Austin Powers: come si può pretendere da uno come lui una commedia di classe? Una farsa sbracata, a tratti davvero imbarazzante, deplorevole e triste. MTV Movie Awards a Dustin Hoffman per il miglior attore in una commedia: sconfitti suo "figlio" Ben Stiller protagonista di "Palle al balzo", Will Smith ("Hitch") e Antonio Banderas, voce del Gatto con gli stivali in "Shrek 2".
Voto: 4
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