Regia di Jay Roach vedi scheda film
Degnissimo sequel di “Ti presento i miei”, questo “Mi presenti i tuoi?” è un film spassosissimo, assolutamente esilarante in alcuni punti. L’inizio è molto lento, direi troppo, quasi noioso. Ma dopo un quarto d’ora di visione, diciamo pure dall’incontro tra i consuoceri in poi, la pellicola spicca letteralmente il volo! È un poliedrico ammasso di gag e battute che pur affrontando temi “politicamente scorretti”, riesce a rimanere all’interno dei binari della decenza morale.
Il divertimento del film sta tutto nell’evidente manicheismo che si verifica tra le due coppie di suoceri, dagli stili di vita e i caratteri agli antipodi. Nonostante la trovata non sia originale (mi viene in mente la serie “Dharma e Greg” per esempio, dove tali concetti si estremizzano ancor più), la genialità della pellicola sta nel mantenere ottimamente la caratterizzazione dei personaggi realizzata nel primo.
Il personaggio interpretato da Robert DeNiro, ad esempio, rimane sulla medesima falsariga (ed era difficile trovare ulteriori spunti al riguardo dopo che tutti i luoghi comuni sull’americano filo-nazionalista, guerrafondaio, ipercompetitivo erano stati prosciugati col prequel).
A onor del vero però, la sceneggiatura di “Mi presenti i tuoi?” ha la sua forza nella caratterizzazione dei nuovi protagonisti: la governante avvenente, il cane trombatutto, il nipotino-fenomeno. Ma da apprezzare oltre ogni aspettativa la prova interpretativa di Barbra Streisand, ma soprattutto di Dustin Hoffman, un padre moderno, post-sessantottino, a favore della pace, della fratellanza universale, della sincerità a tutti i costi. La figura di Hoffman conferisce al film un surplus che lo fa assurgere a uno dei migliori sequel dell’anno. Esilarante la Capoeira iniziale, addirittura scompisciante la partita di football in giardino contro il consuocero.
Un film da vedere nei momenti più grigi perché capace di fare cambiare umore ad un cadavere. Assolutamente notevole perché riesce a far ridere senza trascendere nella dilagante volgarità contemporanea.
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