Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Un episodio scherzoso, questo Cura la tua destra (citazione di un film di Tati), che segue lavori drammaturgicamente più impegnati quali Detective o Je vous salue, Marie (entrambi del 1985) consegnando al pubblico l'ennesima autoparodia godardiana. Il regista veste i panni di protagonista e racconta molto di suo (è infatti un regista all'affannata ricerca di un produttore), ma con toni surreali e con una strategia narrativa 'on the road' volutamente dispersiva all'eccesso, fra aeroporti (e aerei), campi da golf, studi di registrazione musicale e via dicendo, in un turbine di occasionali incontri e battute non sempre risolutive. Ma c'è anche spazio per qualche dialogo più 'profondo', virato al sentenzioso come al regista piace, che si accompagna d'altronde a una denominazione dei personaggi espressamente ironica (Godard stesso viene definito spesso Il principe, ma qualche volta anche L'idiota). Ed è proprio l'autoironia l'arma in più di questa pellicola, che riesce a farla sembrare qualcosa di più che un semplice ammasso sconclusionato di scenette e situazioni improbabili, inquadrando il lavoro per lo meno dal punto di vista della ricerca, sperimentale. Nel cast brillano nomi del calibro di Jane Birkin, François Perier e Jacques Villeret, oltre al già citato Godard, che è probabilmente anche sceneggiatore unico (secondo Imdb), pur non accreditato. Molto spazio è dedicato infine alla musica, ma mai extradiegetica: sempre in rapporto logico con l'azione rappresentata sullo schermo. 5/10.
Il regista Godard vaga trafelato con le pizze del suo nuovo film sottobraccio in cerca di finanziatori. Fra i personaggi che incontra o sfiora ci sono due musicisti in studio di registrazione, un mattocchio iperattivo e una ragazza che pensa solo a divertirsi.
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