Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Je vous salue, Marie è un'opera quasi del tutto priva di movimenti di camera, costituita di inquadrature fisse (e ferme); di monologhi e riflessioni, più che di dialoghi; di musica, ma anche di rumori; di frustrazioni e tentazioni. E' un film impegnativo; difficile da comprendere in ogni sua sfumatura. Non scandaloso e tanto meno blasfemo; semmai intriso di una spiritualità che pervade le cose, la Natura, l'Uomo. Godard prosegue la via della sperimentazione del linguaggio filmico avviata negli anni '60 ma non con quegli slanci "anarchico-rivoluzionari" di alcuni suoi prodotti (Week-end o Due o tre cose che so di lei), ma in maniera un pò più "pacata", ma non per questo meno efficaci. Il dialogo (e la riflessione) si fonde all'immagine, alla musica, al rumore di fondo, creando un unicum visivo-sonoro che non appartiene però ad alcuna disciplina artistica. Non è letteratura, non è filosofia; non è scienza e forse non è più solo cinema. E', dunque, Arte o solamente un misero gioco intellettualistico di un regista appagato e che vive di rendita? Si potrebbe discutere per ore. Per me è (sovra)Cinema (il ché non è sinonimo di capolavoro!). Je vous salue....Godard
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