Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
capirci e/o non capirci, comunque e fortunatamente sono arrivato alla fine dei 90 minuti dé "la cinese" solo l'indomani. ed è stato un bene, perchè a parte una battuta messa in bocca a lèaud che dice: "portare la lotta su due fronti?.... riesco a fare solo una cosa alla volta" questa storia di studenti in vacanza estiva che sproloquiano su una rivoluzione da apportare in francia per sollevare un sistema più "noioso" che reazionario, chiusi in un appartamento borghese e chiusi nelle loro argomentazioni di difficile interpretazione, quasi ripetute a memoria come dei bravi scolaretti, di matrice sovietica e maoista, mi aveva irrimediabilmente fatto calare un pò la palpebra. però godard è godard(le cinema est le cinema!) e non è un'onanista che si eccita e si imbroda sbrodolandosi solo per aver fatto un film sperimentale. il film è in lavorazione e spesso si vede la troupe. leaud è un attore che l'attore, ma è soprattutto l'illuminante e limpidissima sequenza in treno veronique e uno scrittore-giornalista in crisi creativa che si sta recando fuori parigi in campagna a fare azione culturale, a sparare un colpo di azione formidabile al film. l'equivoco è presto svelato e lo scrittore che in passato è stato perseguitato per aver appoggiato un atto terroristico di una donna algerina in francia, cerca di spiegare alla studentessa confusa(poc'anzi ha ucciso per errore un signore per un altro solo perchè ha confuso due numeri di stanza) e annegata nelle nozioni lette qua e là(l'appartamento è tapezzato di libri rossi di mao) che chiudere tutte le università e spedire gli studenti a lavorare la terra (nei campi di rieducazione) come sta facendo mao, non è sicuro che sia l'idea più giusta. soprattutto con i mezzi violenti coi quali la ragazza ha intenzione di apportare la sua rivoluzione. godard ci va giù pesante con chi si riempie la bocca con parole importanti come "rivoluzione" facendo azzardatissimi paragoni tra i giovani nichilisti russi del 17 o gli studenti presi a forza e spediti a lavorare i campi, in una rivoluzione che di culturale non avrà nulla, se non un popolo che opprime il proprio popolo in una deriva grottesca fatta di denunce e delazioni assurde. il gruppo ben presto si spacca. un giovane si stacca dal fanatismo degli amici allontanandosi non "dal silenzio degli spazi infiniti..." bensì "dal chiasso e dalla follia", mentre un secondo si spara un colpo in testa dopo aver inneggiato al terrore e aver dipinto muri, persiane e lampade in tutto l'appartamento. con la fine dell'estate, gli studenti tornano ai loro "compiti" e due ragazze riprendono possesso dell'appartamento accorgendosi dello scempio.... "credevo di aver fatto un balzo in avanti e invece ho fatto solo il primo timido passo di un lughissimo cammino" dice veronique a fine lotta e a fine film.
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