Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Godard è sempre molto drastico: regia inquieta, titolazione invadente, logorrea dei personaggi. E soprattutto maggiore importanza ai dialoghi che alle azioni. Qui riesce a riportare ad un livello accettabile il ruolo del 'film', del filmato, dell'immagine - anche se preponderante è sempre la trattazione dei fenomeni sociopolitici contemporanei, con un particolare focus sul dibattito capitalismo/socialismo e sulla contraccezione.
Indagine sui ventenni francesi ("I figli di Marx e della Coca-Cola") a metà degli anni '60: più interessati al sesso che alla politica, alla musica che alla religione. Il protagonista (Léaud) trova l'amore, un figlio e la morte.
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