Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
La storia è minimale, praticamente nulla; si fatica a sapere qualcosa sui protagonisti e oltre ai dialoghi (dispersivi, filosofici, irreali) c'è poco che aiuti lo spettatore a farsi una ragione della situazione. Fin troppo aderente - in maniera estremamente ipocrita - alle regole ed ai canoni del cinema classico (luci, inquadrature, sequenze, montaggio sono assolutamente in linea con il mezzo), Godard crede di potersi definire uno 'sperimentatore' stravolgendo i rapporti dialogici ed il contesto linguistico dell'apparato-film. Purtroppo così ovviamente non è, anzi l'unico risultato ottenuto è un prodotto scarno di contenuti, presuntuoso nelle continue, martellanti sentenze sputate a casaccio dai personaggi, un inutile chiacchiericcio a vanvera nelle sue imperturbabili speculazioni adolescenziali su vita, morte, amore, memoria, tempo, sesso... e quant'altro. Un paio di esperimenti visivi (piuttosto sterili) vengono applicati in altrettante scene: una sequenza in negativo ed un dialogo con il testo in sovraimpressione. Mah.
Una bella ragazza si divide fra due uomini, uno ufficiale e l'altro no. Ha già avuto un figlio da una passata relazione complicata e ora si scopre di nuovo incinta. Ma chi è il padre? E chi lei ama veramente dei due?
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