Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Descrittivo e prolisso, Godard architetta un noir psicologico a sfondo sentimentale affatto spiacevole, ma a tutti gli effetti un po' pesantuccio. Troppe parole, in un flusso inarrestabile, fra dialoghi sui massimi sistemi e narrazione pura della voce fuori campo. Romanzo e trattato insieme: forse il compromesso formale migliore raggiungibile dal regista francese, qui ancora in una fase non eccessivamente sperimentale. Il finale angosciante è la dimostrazione della crudeltà dell'uomo moderno, che ha l'ideologia (e la rabbia) fra le sue priorità.
Un fotoreporter francese in Algeria è in realtà una spia incaricata di un omicidio politico. Una bella ragazza si intromette sul suo cammino, ma è un'agente rivale: prevarrà l'ideologia o l'amore?
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