Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Progresso e rivoluzione, cultura e istruzione, politica da Maria Antonietta a De Gaulle, dal fascismo al socialismo, citando i Beatles e (più frequentemente) Mao: ecco servito un altro pasticciaccio alla Godard, senza capo nè coda, con scarsi riferimenti al cinema classicamente inteso ed un montaggio frenetico, isterico che anticipa l'era del videoclip - e fa meritare una stellina in più al voto di questo film. Chiacchiere, chiacchiere, tante chiacchiere sotto forma di filmato: un Godard degli anni '60, uno qualunque praticamente, qui particolarmente insistente sulla politica (argomento comunque mai carente nei suoi soliloqui). Rimane da sapere che c'entri la 'gaia scienza' (la poesia) con tanto becero blaterare a vanvera, ma forse è solo un richiamo a Nietzsche (e pure qui ci sarebbe da discutere).
In una stanza buia due giovani sinistroidi discutono di amore, politica, cultura di massa e vita.
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