Regia di Sergio Martino vedi scheda film
"Jaws" in Amazzonia con la variabile alligatore e la variazione Barbara Bach vittima sacrificale degli indios, niente di più.
Sergio Martino si è ostinato per anni a far film di genere, in cui il supporto degli effetti speciali è fondamentale per la resa finale, ma sempre senza l'adeguato contributo finanziario per realizzarli evitando di cadere nel ridicolo, non riesco ad immaginare cosa avrà pensato la gente alla visione del rough cut del film ma anche lui stesso come avrà commentato le sequenze in cui salta fuori l'alligatorone animato maldestramente e inquadrato in cento modi diversi tutti completamente sbagliati e ancor peggio assemblati tanto da far risotto allo zafferano, nel senso che mi è scappata una sana e genuina risata che ha aumentato la quotazione del film per sopraggiunto inaspettato divertimento: si va dalla soggettiva con esoscheletro in polistirolo, al primo piano dell'occhio plastificato, dal campo lungo della statica sagoma dell'animale cartonato fino ai modellini subaquei miniaturizzati dell'alligatore e dell'automobile nella scena finale ma lo sganasciamento mi è scappato fragoroso quando è comparso nel montaggio concitato del mostro in azione un cucciolo di alligatore con le sue zampine che giravano a mulinello.
L'ammucchiata di attori ed attoracci è completata dal personale di Lory Del Santo che fortunatamente parla poco e mostra a sufficenza, mentre la Bach è in controtendenza cioè parla molto a vanvera e mostra poco del suo bel boomerang per cui Del Santo batte Bach 2 pere a 0, più una coppia di stelle per pietà al film.
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