Regia di Kenji Mizoguchi vedi scheda film
Considerando l'evidente tentativo, da parte di Mizoguchi, di combinare commento sociale e melodramma, Le sorelle di Gion è decisamente più equilibrato di Elegia di Osaka, specie in termini di inquadrature, ritmo, montaggio. Lo sceneggiatore Yoda è molto più sicuro di quello che Mizoguchi vuole (sono alla seconda collaborazione), quindi la protagonista di Omocha diventa più facilmente un esempio affascinante di donna mizoguchiana dal doppio volto. Le sue intenzioni sono chiare, ma è anche un'ingannatrice; dichiara esplicitamente i suoi sentimenti ma nasconde i suoi intrighi. Mizoguchi è così attratto da lei, molto più che da Umekichi - la sorella rispettosa degli uomini - e molto più che dall'Ayako di Elegia di Osaka. Omocha gestisce la scena come una regista, e il modo in cui finisce preda di eventi imprevedibili (per esempio la vendetta di Kimura, evento decisamente più comprensibile e ben gestito rispetto all'atto egoistico del padre di Ayako in Osaka) può essere letto come una sorta di metafora della frustrazione di Mizoguchi quando si legge della sua costante insoddisfazione per i suoi stessi film.
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