Del testo letterario Kurosawa coglie la carica umana più che il versante sociale, amplificato da Renoir nel ’36 (Les bas-fonds), spostando a Edo (Tokyo), verso la fine dell'era Tokugawa (inizi dell'Ottocento), una galleria di ritratti da commedia “nera”
"...cerchiamo una vita più dignitosa..." una parola di speranza (vuota), una delle poche,,,nel sogno infernale di vagabondi illuminati dal buio di una discarica (siamo agli inizi dell'800). "Donzoko" (I bassifondi, 1957) è un film del maestro giapponese tratto dal dramma teatrale "Bassifondi" (detto anche 'L'albergo dei poveri') di MaKsim Gor'kij (pseudonimo del drammaturgo russo… leggi tutto
Una casa discarica diventa la discarica dell'umanità. Senza vie d'uscita se non il carcere, la morte o la pazzia. Un film perfetto, non un momento morto, galleria di personaggi azzeccatissimi, sincronismo perfetto, scene indimenticabili, regia da Imperatore, uno dei migliori Kurosawa. 10/10
Il cinema kurowasiano ha una peculiarità importante e rilevante ai fini di un'analisi sintetizzante cine-analitica da non omettere nella sua sub-composizione universale: il ribaltamento ( quasi una sorta di rovesciamento, "role reversal") dei ruoli assegnati ai protagonisti di molte altre delle sue pellicole, i quali stanno, per così dire, ad indicare la multilateralità ( come se fosse…
"...cerchiamo una vita più dignitosa..." una parola di speranza (vuota), una delle poche,,,nel sogno infernale di vagabondi illuminati dal buio di una discarica (siamo agli inizi dell'800). "Donzoko" (I bassifondi, 1957) è un film del maestro giapponese tratto dal dramma teatrale "Bassifondi" (detto anche 'L'albergo dei poveri') di MaKsim Gor'kij (pseudonimo del drammaturgo russo…
Dal dramma Na dne (Nel fondo del 1902, noto anche come L'albergo dei poveri) capolavoro teatrale di Maxim Gorkij, nasce questo affresco cupo di miseria, derelitti e falliti chiusi in un ospizio per poveri nei bassifondi della vita da dove non ci si rialza più.
Una panoramica circolare dal basso, in apertura, riprende l’orlo di questo girone d’inferno nell’attimo in…
Non è uno dei miei Kurosawa preferiti. Va anche detto, però, che il film contiene alcuni pezzi di bravura - primo tra tutti il balletto finale - degni del miglior Kurosawa. Ispirandosi ad un dramma dello scrittore russo Gorkij, il regista nipponico, rispettandone l'umanesimo di fondo, ha cercato di trarne i succhi meno tragici, pur confermando la descrizione di un mondo derelitto profondamente…
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Commenti (2) vedi tutti
Eccessivamente lungo, verboso e povero di contenuti; le chiacchiere alla fine annoiano.
commento di gruvierazDel testo letterario Kurosawa coglie la carica umana più che il versante sociale, amplificato da Renoir nel ’36 (Les bas-fonds), spostando a Edo (Tokyo), verso la fine dell'era Tokugawa (inizi dell'Ottocento), una galleria di ritratti da commedia “nera”
leggi la recensione completa di yume