In una ricca provincia del Giappone della seconda metà dell'Ottocento, un gruppo di nove giovani che fanno parte del clan egemone della zona hanno la certezza che qualcuno di molto potente all'interno della loro organizzazione stia gestendo un profittevole giro di corruzione e malaffare. I ragazzi, guidati dal nipote del funzionario provinciale che fa le veci dei daimyo, decidono di chiedere aiuto al magistrato locale, Kikui, dandogli appuntamento la sera stessa per discutere il da farsi. Nel luogo del ritrovo, tuttavia, i discorsi tra i nove idealisti vengono origliati da Sanjuro Tsubaki, samurai senza padrone bizzarro e apparentemente sgangherato. In realtà il ronin, sotto un'apparenza disordinata, nasconde una mente sopraffina e, solamente dalle chiacchiere dei giovani ascoltate per caso, deduce correttamente che a comandare il giro di corruzione sia proprio Kikui e decide di aiutare i ragazzi a salvarsi dall'arresto.
Il clima dell’idillio bucolico e i toni della commedia si fondono, ma siamo sul set di uno Jidai Geki, e tornano a roteare katana, anche se nel bel mezzo di un giardino fiorito di piante di camelie bianche e rosse.
Un unica mente normale, spuntata quasi dal nulla, si unisce ad un gruppo di decerebrati... Veramente troppo!! Il film in se è girato bene, ma vi sono troppe ingenuità.
Il seguito della "Sfida del samurai" è un buon film, anche se non all'altezza dell'originale. Girato da Kurosawa per sfruttare il successo del precedente, risulta, comunque, un film valido e divertente, nelle corde del Kurosawa più avventuroso.
Dopo il successo de La sfida del samurai (Yojimbo 1961) la Toho chiede a Kurosawa un seguito. Nasce Sanjuro, stessa epoca storica e un ronin (Mifune) astuto e abile doppiogiochista come nel primo.
Fin qua le somiglianze, la vicenda e il messaggio del film sono molto diversi.
L’ambientazione è teatrale anche negli esterni, la prima scena si svolge all’interno di… leggi tutto
Secondo me è solo un discreto film di samurai. Dico "solo" perché il regista è Kurosawa. Lo si guarda volentieri ma non è niente di eccezionale, e non colpisce. L'unico personaggio che viene un po' approfondito è il protagonista Sanjuro. E' un duro, un rozzo, uno che pratica la giustizia ma che ha anche la spada troppo facile (come gli rimproverano le donne). Con le donne, però, è… leggi tutto
Un unica mente normale, spuntata quasi dal nulla, si unisce ad un gruppo di decerebrati... Veramente troppo!! Il film in se è girato bene, ma vi sono troppe ingenuità.
Interessante il ruolo delle donne, che tantano di guidare gli irruenti omini a non uccidere troppo o meglio, affatto.
I combattimenti sono più finti del finto... leggi tutto
Proprio ieri, nel processo di allineamento delle informazioni sulle nuove uscite che provengono dalla redazione del settimanale e quelle che arrivano direttamente qui su filmtv.it, abbiamo potuto verificare che con…
Un unica mente normale, spuntata quasi dal nulla, si unisce ad un gruppo di decerebrati... Veramente troppo!! Il film in se è girato bene, ma vi sono troppe ingenuità.
Interessante il ruolo delle donne, che tantano di guidare gli irruenti omini a non uccidere troppo o meglio, affatto.
I combattimenti sono più finti del finto...
Eroi dall'anima sporca, criminali dal cuore tenero, perdenti nati, pessimi soggetti e tutti coloro che si distinguono dall'eroe classico, puro, virtuoso e pieno di qualità.
Secondo me è solo un discreto film di samurai. Dico "solo" perché il regista è Kurosawa. Lo si guarda volentieri ma non è niente di eccezionale, e non colpisce. L'unico personaggio che viene un po' approfondito è il protagonista Sanjuro. E' un duro, un rozzo, uno che pratica la giustizia ma che ha anche la spada troppo facile (come gli rimproverano le donne). Con le donne, però, è…
Divertente seguire le trame e gli inganni che preparano i due gruppi. Il pidocchioso Sanjuro è uno spasso anche qui. La rappresentazione del potere come violenza e inganno è ancora chiara come lo fu in "I cattivi dormono in pace" voto 8/10
Dopo il successo de La sfida del samurai (Yojimbo 1961) la Toho chiede a Kurosawa un seguito. Nasce Sanjuro, stessa epoca storica e un ronin (Mifune) astuto e abile doppiogiochista come nel primo.
Fin qua le somiglianze, la vicenda e il messaggio del film sono molto diversi.
L’ambientazione è teatrale anche negli esterni, la prima scena si svolge all’interno di…
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Commenti (4) vedi tutti
Io non ci credo che questo film ha più di 50 anni.
commento di jacknanceIl clima dell’idillio bucolico e i toni della commedia si fondono, ma siamo sul set di uno Jidai Geki, e tornano a roteare katana, anche se nel bel mezzo di un giardino fiorito di piante di camelie bianche e rosse.
leggi la recensione completa di yumeUn unica mente normale, spuntata quasi dal nulla, si unisce ad un gruppo di decerebrati... Veramente troppo!! Il film in se è girato bene, ma vi sono troppe ingenuità.
leggi la recensione completa di BradyIl seguito della "Sfida del samurai" è un buon film, anche se non all'altezza dell'originale. Girato da Kurosawa per sfruttare il successo del precedente, risulta, comunque, un film valido e divertente, nelle corde del Kurosawa più avventuroso.
commento di sasso67