Regia di A. Van Dyke (Amasi Damiani), Jimmy B. Matheus (Bruno Mattei) vedi scheda film
Dopo qualche particina in commedie di serie B e un discreto curriculum come intrattenitrice erotica, Cicciolina è pronta per il grande passo: l'ingresso nel mondo del porno. Ma, prima ancora di girare il suo primo film a luci rosse, la sexy diva ungherese diventa protagonista di questo sgangheratissimo lavoruccio imperniato sulle sue nudità e sul suo ormai raggiunto status di icona erotica nell'immaginario del Paese; ovviamente l'eminenza grigia di tutto ciò è il manager Riccardo Schicchi, autore insieme ad Amasi Damiani della presunta 'sceneggiatura'. In effetti una trama sensata vera e propria qui non c'è: ci sono solo strusciamenti, masturbazioni femminili, accoppiamenti comunque bel lontani dall'hard esplicito, nonchè una sensibile componente lesbica; tutto ruota attorno al corpo di Cicciolina e la protagonista non compare mai vestita (decentemente), minando così la componente voyeuristica del lavoro e proiettandolo idealmente verso l'hardcore. Ma, come appena detto, di scene di sesso esplicito non ce ne sono; accanto alla protagonista non troviamo alcun interprete di minima fama e persino il co-protagonista Giancarlo Marinangeli risulta nome pressochè sconosciuto. Nulla di strano, poichè il film è lei, è Cicciolina. E come tale va visto e valutato. Brutte e soporifere le musiche di Gianni Marchetti. 1/10.
Cicciolina è una sexy star della radio; Riccardo è il suo primo fan ed è disposto a tutto pur di conoscerla. Ma Cicciolina è talmente irresistibile che fa innamorare perdutamente di sè chiunque le si avvicini.
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