Regia di Bertrand Tavernier vedi scheda film
Lucien Cordier è un ispettore di polizia in una località Africana posta sotto il dominio coloniale francese negli anni 30. Nessuno lo tratta con rispetto, sua moglie lo tradisce spudoratamente con un parente stretto, e un incontro casuale con un cinico ufficiale gli dà l'idea di iniziare un'operazione di "pulizia privata" che comporta diversi omicidi, anche se nessuno riesce ad intuire che il responsabile sia proprio Lucien...
Uno dei migliori film in assoluto di Tavernier, una geniale trasposizione di un romanzo di Jim Thompson sceneggiata dallo stesso regista e Jean Aurenche, un'opera che oscilla fra commedia buffonesca e tragedia esistenzialista, un film originale, irriverente, frenetico e perfino ambiguo con una forte dose di "humor nero" che lascia il segno. Noiret è davvero eccezionale e al meglio delle sue possibilità di interprete, presente in quasi tutte le scene del film, ma anche il resto del cast brilla per talento e audacia nella recitazione: si distinguono le due maggiori "muse" di Chabrol, Stephane Audran e Isabelle Huppert, rispettivamente la moglie e l'amante di Cordier, con personaggi a tratti quasi caricaturali ma resi in maniera estremamente vivida e carnale; la Huppert, in particolare, allora poteva ancora contare su un fascino fisico non indifferente. Il film solleva questioni di estremo interesse dal punto di vista etico come l'abuso di potere e la confusione fra giustizia e interesse privato, è ben risolto nell'ambientazione e riesce a mescolare sapientemente peripezie grottesche e truculente a brividi nella schiena inaspettati. Passato inosservato in Italia, ma in Francia mi risulta che sia considerata una delle opere di punta di Tavernier.
voto 9/10
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