Trama
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Regia di Akira Kurosawa
Con Toshiro Mifune, Takashi Shimura, Ko Kimura, Keiko Awaji Vedi cast completo
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Nora inu / Cane randagio è stato girato da Kurosawa nel 1949 e presenta forti analogie con il coevo “Ladri di biciclette” di De Sica: se sia o no una fortuita convergenza è una domanda che non ha una risposta univoca, tuttavia personalmente penso non sia così involontaria. La trama descrive le indagini di un poliziotto appena entrato in servizio,…
leggi tuttoBENVENUTO/BENVENUTA! cherubino consiglia di vedere prima …
leggi tuttoSe nella Roma di De Sica era la bicletta, nella tokyo di Kurosawa è la pistola: un poliziotto privato di questa è conseguentemente privato del suo status riconosciutogli dalla società, ridotto al rango di cane randagio, del tutto impotente e in balia degli eventi, praticamente evirato. Urge allora tentare l'impossibile per ritrovarla e riacquisire il proprio ruolo.…
leggi tuttoIo sono uno di quelli che va al cinema per vedere LO SPETTACOLO DELLA REALTA'. Nel cinema ritengo che siano indicate tutte le variabili, quasi ci fossero tutte le frequenze che rappresentano uno spettro…
leggi tuttoE' un interessante ritratto del Giappone post-bellico, che non doveva essere molto diverso da com'era l'Italia; infatti anche i film di De Sica del periodo lo ricordano abbastanza per ambientazione e situazioni: criminalità diffusa, ladri per disperazione, povertà, la polizia che può fare poco per arginare questa marea ingestibile. La trama è complessa, ma Kurosawa la conduce avanti bene, e…
leggi tuttoFra le opere principali di Akira Kurosawa, "Cane randagio" stupisce per l'imponente dispiego di tecnica cinematografica da parte di quello che era uno dei registi più dotati, fantasiosi ed imprevedibili del suo tempo. Un talento onnivoro, che attingeva a piene mani dalle avanguardie occidentali per adattarle alla sensibilità nipponica. In "Cane Randagio" pare iniziare un nuovo film ad ogni…
leggi tuttoIndagine lunga ed interesante per il rapporto che si sviluppa tra una giovane recluta della polizia e un poliziotto esperto, che gli insegna il mestiere. Alle angosce e nervosismi del giovane fa da contraltare l'esperienza di vita dell'altro. Ancora una volta una pellicola sui "bassifondi"; qui Kurosawa afferma che l'individuo è sempre in grado di scegliere tra bene e male. 9/10
leggi tuttoNon credo di esagerare dicendo che se questo film fosse uscito in Italia quando doveva (1949-50) la storia del cinema sarebbe cambiata. L'opera decima del regista giapponese poteva ridare fiato e slancio al neorealismo italiano, in quegli anni in netto calando, oppure poteva gettare nello sconforto più totale i nostri registi che raramente avevano visto venti minuti più puri e realistici di…
leggi tutto"Cane randagio" (Nora Inu, 1949) è una pellicola del maestro Akira Kurosawa: una prova registica che dopo decenni rimane integra, inalterata e indelebile al tempo. Il suo raccontare assolutamente vivo e puro al di là di messeinscene, traduzioni, culture e mondi. Un film di valore eccelso dove si coniugano in modo esemplare la bellezza dei valori umani con la contropartita di esseri…
leggi tuttoUn film postumo, Ame Agaru, è stato girato da Takashi Koizumi, suo collaboratore per venti anni. Koizumi ha raccolto la sua sceneggiatura e l’ha girato, rispettoso delle consegne, come avrebbe fatto il…
leggi tuttofilm che mi hanno, per un motivo o l altro lasciato un segno dentro.
leggi tuttoIl crudo realismo di un visionario, un cinema di azione e di denuncia sociale, un noir con suggestioni alla Fritz Lang, un percorso di formazione e una vertiginosa incursione nell’abisso dell’animo umano. Tutto questo è Cane randagio, fino al finale, stupefacente, alla Kurosawa, appunto. La canicola preme sui bassifondi di Tokyo, indagati con minuzioso…
leggi tuttoil felino sta sostituendo il cane tra le mura domestiche perché ormai è la donna che ha preso le redini della famiglia e, data la ormai avvilita virilità dell'uomo, forse è megio…
leggi tuttocastrazioni e metaforiche e non
leggi tuttoGrande capolavoro di Kurosawa che si addentra sempre di più, in maniera magistrale, nella sua idea di neorealismo nipponico, descrivendo la città come un carnaio informe e tentacolare, dove la mancanza di spazio vitale e la delusione e lo smarrimento postbellico porta varia umanità ad incontrarsi (scontrarsi); la sceneggiatura si snoda sfruttando un torrido (in ogni senso)…
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Commenti (3) vedi tutti
Indagine di minuzioso realismo nella miseria corrotta e spettrale di un dopoguerra giapponese in pieno processo di americanizzazione
leggi la recensione completa di yumeVoto 6,5. [10.07.2011]
commento di PPNoir piuttosto lento con qualche bella scena e un'interessante descrizione del Giappone del primo dopoguerra.
commento di florentia viola