Regia di Ugo Tognazzi vedi scheda film
Una delle poche regie di Ugo Tognazzi che, partendo da un angoscioso racconto di Dino Buzzati, si sposta su un terreno a lui congeniale realizzando una satira di costume piuttosto pungente.
Nelle poche pagine del racconto Sette piani, Buzzati aveva raccontato la discesa agli inferi di un facoltoso paziente di una clinica d’avanguardia, ucciso dalla burocrazia più che dalla malattia. La trasposizione cinematografica di Tognazzi inevitabilmente annacqua l’angosciosa atmosfera kafkiana del racconto, anche a causa di una regia poco agile e di una colonna sonora invadente e fuori luogo. L’attore-regista cremonese dimostra però acume nelle notazioni di costume (ad esempio, nella critica al consumismo, nel descrivere il provincialismo del protagonista quando riceve nella sua azienda una delegazione africana e nelle riflessioni sulla comunicazione, spesso insoddisfacente, tra pazienti e medici), nonché in alcune caratterizzazioni (l’inquietante dottor Salamoia interpretato da Marco Ferreri e l’orrenda famiglia Inzerna, in particolare il padre rimbambito, interpretato da Gildo Tognazzi, padre di Ugo). Nelle sue palesi imperfezioni, merita comunque una rivalutazione.
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