Regia di Henry Hathaway vedi scheda film
Anche un buco nell’acqua come questo può essere interessante se si considera il vero protagonista della vicenda: il deserto. Si tratta certamente di una caduta di stile per la coppia Wayne-Hathaway, un buco nell’acqua (o nella sabbia) dove le situazioni sono tutte banali e dove il ritmo si perde in “milioni d’anni di sabbia morta”. Ma proprio qui sta il bello: se si mette in secondo piano la vicenda e si considera il fascino della natura, “Timbuctù” sembra davvero perdersi nella vastità del Sahara, allo stesso modo della città fantasma battuta dal vento. Ottimi alcuni particolari come l’arrivo dei Tuareg al tramonto mentre la ragazza scende dalla duna; incisivi alcuni colpi di scena come il volo dei pipistrelli o la Loren che svuota le borracce nel bel mezzo del nulla. Durante il viaggio di ritorno si resiste a stento nel vedere le interminabili sceneggiate dei tre moribondi, ma nella sua mediocrità il film non mi dispiace. Due stelle e mezzo.
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