Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Sarà pure un 'errore' nell'ottima carriera di De Sica, ma certo è un errore perdonabile. Zavattini (che cura la sceneggiatura) c'entra poco con Sartre (da cui è tratto il testo originale) e l'atmosfera risulta inevitabilmente quella di un polpettone pesantuccio a digerirsi. Ad ogni modo il cast, internazionale, è per il periodo ottimo e la resa in sè (attori come luci, scene come regia) è discreta: ma l'enorme carico emozionale della vicenda e dei dialoghi si stempera spesso in un'atmosfera virata al patetico, al falso-teatrale (del resto si tratta della storia di un personaggio rinchiuso per la quasi totalità del film in una stanza).
Ex ufficiale nazista rimane nascosto in soffitta per anni, nella villa di famiglia. L'incontro con la cognata gli apre però gli occhi: è necessario uscire allo scoperto e pagare per le proprie colpe. E il prezzo è altissimo.
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