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Cría cuervos

Regia di Carlos Saura vedi scheda film

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La recensione su Cría cuervos

di steno79
9 stelle

Bellissimo film, insieme a "La cugina Angelica" il punto più alto della filmografia di Carlos Saura, regista spagnolo che negli anni 70 era una delle voci più autorevoli e personali del cinema europeo. Girato nel periodo conclusivo della dittatura franchista, "Cria cuervos" è un'opera singolare, una riflessione sulla Spagna del passato, del presente e del futuro, un film che si nutre di simboli, visioni oniriche da realismo magico alla Isabel Allende, surrealismo di marca inevitabilmente bunueliana, una fascinazione morbosa per la morte associata all'infanzia. Tecnicamente girato con superiore bravura, il film può contare su molte scene da antologia, su una struttura temporale frammentata ma dove alla fine i conti tornano perfettamente, sulla suggestione obliqua della canzone "Porque te vas" che recentemente è stata ripresa anche nel trailer di "Esterno notte" di Marco Bellocchio. Ogni personaggio rimanda, in maniera più o meno cifrata, a fazioni politiche o classi sociali che si sono affrontate nello scenario della Storia novecentesca della Spagna, e forse lo spettatore un po' a digiuno della conoscenza di quegli eventi perde qualcosa, ma anche in termini puramente estetici o spettacolari Saura aveva molto da insegnare allora, e pazienza se nei decenni successivi la sua opera è andata gradualmente declinando. Straordinaria anche qui, come già in "Lo spirito dell'alveare", l'interpretazione dell'attrice bambina Ana Torrent, che mi risulta essere l'unica bambina ad avere all'attivo ben due capolavori in cui recita da protagonista alla tenera età di soli nove anni; tra le figure di supporto sono certamente da menzionare l'affascinante Geraldine Chaplin nella figura dolente della madre, Monica Randall nella parte della zia Paulina e Florinda Chico in quella della governante Rosa che, in un momento in cui Saura vuole forse omaggiare l'Amarcord di Fellini, mostra generosamente le tette simili a quelle famose della tabaccaia. Purtroppo dimenticato e poco conosciuto nel nostro paese, "Cria cuervos" è un film che testimonia della fertilità di un ingegno squisitamente cinematografico nel taglio delle inquadrature, nell'illuminazione e nei movimenti di macchina; prima di Almodovar, probabilmente Saura è stato il più importante esponente di una cinematografia sbocciata tardivamente rispetto a quella italiana, francese o britannica, ma che non mancò di opere di forte spessore metaforico e artistico.

Voto 9/10

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